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La rotella che sembrava inutile

  • Immagine del redattore: Nicola Arnese
    Nicola Arnese
  • 12 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

“Ma quello che fa?”

“Sta nel gruppo e non si capisce a cosa serva…”

“È invisibile.”


Quante volte ci è passato per la testa.

Perché, diciamolo, quando si lavora in squadra, c’è sempre qualcuno che sembra fare meno degli altri.

Poi però succede che, alla fine, proprio quella persona rilegge il documento e nota che manca uno zero.


Uno zero.Non è un dettaglio. È un abisso.


Senza quello zero, il budget non torna, il margine sparisce, il contratto rischia di saltare.


E il bello è che nessuno se n’era accorto. Perché succede anche questo:

il cervello umano, quando è stanco o troppo concentrato su altro, tende a non vedere ciò che dà per scontato. Si chiama “cecità da disattenzione”. La mente filtra ciò che crede di conoscere, e a volte… lo zero sparisce davvero.


E lì capisci che in un gruppo non conta quanto contribuisci. Conta quando e come lo fai.


È come negli orologi meccanici di una volta.


Ci sono le rotelle grandi, che si vedono, che fanno girare tutto.

E poi ci sono quelle piccole, invisibili, che stanno in un angolino.

Ma togline una sola, anche minuscola, e l’orologio si ferma.


Nel lavoro di squadra, non serve brillare tutti allo stesso momento.

Serve fidarsi. Fidarsi che ognuno, in un modo che magari non capiamo subito, sta facendo girare il meccanismo.


Anche se lo fa all’ultimo.

Anche se lo fa in silenzio.

Anche se lo fa solo con uno zero.


 

Nicola Arnese aiuta team e professionisti a riconoscere e valorizzare ogni contributo, anche quelli più silenziosi. Attraverso il business coaching, il talent coaching e il group coaching, promuove una cultura del lavoro di squadra basata sulla fiducia, sulla complementarità e sull'importanza del come e quando, non solo del quanto.

Se vuoi esplorare questo percorso, puoi prenotare una sessione di coaching gratuita e senza impegno per accedere a un ciclo di coaching pro bono. Nicola offre queste sessioni nei suoi momenti liberi, così da non creare conflitti con altri impegni professionali — potrebbe essere necessaria una certa flessibilità nella pianificazione.

 
 
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