L’eccellenza si costruisce ogni giorno: non si aspetta, si allena, si sceglie
- Nicola Arnese
- 5 apr
- Tempo di lettura: 2 min

L'altro giorno, davanti a un caffè ormai freddo, com’è giusto che sia, perché le chiacchiere serie non hanno fretta, un amico mi parlava di sua figlia. Dieci anni. Un metro e poco più, ma una determinazione che farebbe tremare chiunque.
"Vuole diventare una campionessa di tennis," mi dice. "Non una brava, eh. La migliore."
Io, lo confesso, a dieci anni pensavo ai Lego e al pallone. Ma lei no. Lei si alza presto, si allena quasi ogni giorno, con il sole, con la pioggia, anche controvoglia. . Il rovescio, per ora, lascia a desiderare. Ma lo spirito? Da applausi.
Certo, si stanca pure lei. Ogni tanto lancia la racchetta per aria. Forse in senso figurato, forse no. Ma poi arriva il punto vero.
"Ogni mattina ci riprova," mi racconta il padre.
Racchetta in mano, coda di cavallo al vento, pronta a rientrare in campo.
Ecco cos’è: perseveranza, disciplina, passione.
Il tennis, come la vita, non è questione di riuscirci una volta sola e farlo perfetto. È questione di riprovarci. Ancora e ancora una volta.
È tornare in campo il giorno dopo una sconfitta.
O il giorno che proprio non ne avevi voglia.
È mettere insieme giornate normali, fino a farle diventare qualcosa di straordinario.
Diceva Aristotele e forse lo diceva pure il barista sotto casa, che ogni tanto ci azzecca: “Siamo quello che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, allora, non è un atto, ma un’abitudine.”
Bella frase, da scolpire nel marmo o almeno su una tovaglietta di carta.
Perché spesso pensiamo che l’eccellenza venga dal talento, dall’illuminazione, da un colpo di fortuna. Invece no.
Viene dal fare le cose piccole, con cura. Con presenza. Con costanza. Non una volta. Non due. Sempre.
Ti presenti quando sei stanco.
Scrivi quando le parole non arrivano.
Vai avanti anche quando sei pieno di dubbi.
Ascolti quando avresti voglia di parlare.
Questa è l’eccellenza. Questa è l’abitudine. Questo è il ritmo.
E, se mi permettete, è pure un po’ poesia.
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