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DEI: Non è una questione di merito. È una questione di occhi.

  • Immagine del redattore: Nicola Arnese
    Nicola Arnese
  • 31 mar
  • Tempo di lettura: 2 min


Ci sono persone che hanno talento, costanza, voglia.Solo che non si vedono.

Non hanno il nome giusto, il colore giusto, il codice postale giusto.E così, spariscono prima ancora di entrare in scena.


Non parliamo di “dare un pass gratuito agli incapaci”.Parliamo di aprire gli occhi su chi è sempre stato lì, bravo, preparato, ma invisibile per abitudine o per pregiudizio.


Il colloquio mai ricevuto. La promozione mai proposta. La sedia al tavolo mai riservata.Non perché non fossero pronti, ma perché qualcuno – spesso in buona fede – ha pensato che non lo fossero.


E oggi, tutto questo, viene bollato con parole come “woke” o “divisivo”.Come se fosse strano chiedersi:

  • Stiamo assumendo chi è davvero competente o chi ci somiglia di più?

  • I nostri stipendi rispecchiano equità o automatismi?

  • I nostri leader sanno includere o solo dirigere?

  • Nei nostri spot, c’è solo una faccia del successo o ce ne sono cento?


E ancora:


  • Chi non ha mai avuto un mentore, lo avrà mai?

  • Chi viene da quartieri dimenticati, verrà mai ascoltato?


Non è politica. Non è colpa.È dignità.


È dire che il talento non può essere sprecato solo perché è nato dalla parte “sbagliata” della mappa. È chiedersi, una volta per tutte: siamo davvero giusti, o solo allineati?


Ecco. Ogni volta che parliamo di merito, dovremmo ricordarci questa semplice verità: non tutti partono dallo stesso punto. Ma tutti meritano di essere visti.



 


Nicola Arnese accompagna individui e team con percorsi di business coaching, talent coaching e coaching di gruppo.Se vuoi esplorare nuove strade per crescere con autenticità e impatto, puoi prenotare una sessione gratuita, senza impegno.Sono offerte nei suoi momenti liberi, in modo da non interferire con gli altri impegni professionali. Serve solo un po’ di flessibilità.

 
 
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